Monte Cengio
Il monte Cengio è situato a 1.354 m s.l.m ed è una breve e facile passeggiata interessante sia per gli aspetti naturalistici che per i ricordi storici legati alla prima guerra mondiale
È stato teatro di importantissime battaglie durante la Grande Guerra, che hanno coinvolto soprattutto i reparti dei Granatieri di Sardegna. La montagna divenne l’ultimo baluardo difensivo all’attacco austroungarico, in caso di conquista nemica infatti, gli imperiali avrebbero potuto raggiungere agevolmente la pianura veneta. L’intera zona è considerata Sacra alla Patria e sono visitabili un’ardita mulattiera di arroccamento a precipizio sulla pianura sottostante ed una chiesetta dedicata ai soldati che qui hanno perso la vita. Alla loro morte è stata dedicata anche una statua con le sembianze di un granatiere costituita di pezzi di granate esplose.
Il sentiero è adatto a tutti e non presenta particolari difficoltà. Attenzione con i bambini, vista la spettacolare esposizione di alcuni tratti, protetti da un corrimano di cordino d’acciaio. Sempre, comunque, è importante la prudenza. E’ necessario portare la torcia elettrica.
Cima Larici e Val Formica
Il suo nome è davvero curioso e si deve ai numerosi formicai che disegnano il paesaggio dei boschi che circondano la valle. A 1.700 metri di altitudine, Cima Larici è un sito dove la natura regna sovrana e dove i pascoli confinano con il cielo.
La Val Formica è un po’ come un’isola, un angolo di pace a cui approdare percorrendo qualche minuto d’auto dai principali centri dell’Altopiano di Asiago.
Non è difficile innamorarsi di un posto come questo dove le vette di Cima Portule, del Monte Verena e di Cima Larici sono il sipario naturale di una quieta valle d’alta montagna.
Nonostante la sua altitudine e il suo isolamento, la Val Formica è una montagna dolce, fatta di morbidi declivi e prati verdissimi dove abbandonarsi al sole, al din don delle placide mucche, al pascolo o perdersi nell’eco dei richiami delle marmotte, che qui … sono tantissime!
Monte Fior
E’ stato interessato da importantissimi eventi bellici durante la prima guerra mondiale, veniva infatti denominato dai comandi italiani la chiave dell’Altipiano. Alcuni episodi sulle battaglie qui avvenute sono narrati nel libro di Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano (quest’ultimo fu d’ispirazione per le sceneggiature del film Uomini contro di Francesco Rosi). Tutta la linea di cresta è solcata da imponenti trincee scavate direttamente nella roccia tuttora ben visibili.
Dalla sommità del monte un ampio panorama mozzafiato che permette di scorgere alcune cime dolomitiche e i lontani rilievi appenninici e nelle belle giornate si vede anche il Mar Adriatico.
Quelle che abbiamo scelto per Voi sono solo alcune delle escursioni che si possono fare in Altopiano, ecco delle altre proposte:
BIRD & ANIMAL WATCHING
L’enorme patrimonio boschivo dell’Altopiano di Asiago nasconde un ulteriore tesoro costituito da una flora e da una fauna tipiche delle Alpi. Un territorio da salvaguardare, da rispettare; un grande libro aperto da sfogliare con riguardo senza sciuparne le pagine preziose.
La natura e la libertà dell’Altopiano vi attendono, ricordandovi che dietro ad un vecchio larice potrebbe esserci uno gnomo che vi spia!
Prati, pascoli e boschi sono popolati da animali delle più diverse specie. Durante le nostre passeggiate è facile incontrare la Lepre comune e il Capriolo. Gli uccelli: le Cince, la Capinera, il Ciuffolotto, solo per nominare i più conosciuti. Ancora mammiferi come la Volpe, il Ghiro, lo Scoiattolo,il Tasso ed è assicurato l’incontro con le Marmotte. E’ l’ambiente quieto ed ombroso del Gallo Cedrone. Più in alto vive una fauna pregiata: la Pernice Bianca, il Gallo Forcello, il Rondone Alpino, il Sordone, il Gracchio, l’Aquila Reale, il Corvo imperiale e l’Ermellino.
SUI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA
L’Atopiano di Asiago è ancor oggi fortemente contrassegnato dalle testimonianze della Grande Guerra. Dal 1916 al 1918 su questa terra hanno avuto luogo alcune delle più sanguinose battaglie combattute sul fronte italiano: la “Strafexpedition”, l’Azione K, meglio nota come la Battaglia dell’Ortigara, la Battaglia del Natale 1917 e la Battaglia del Solstizio.
A cento anni di distanza, appaiono in tutta la loro evidenza i segni di quell’immane conflitto: i forti, i campi di battaglia, i cimiteri.
I luoghi più noti sono:
Il Sacrario Militare dove sono custodite le salme di 33.086 caduti italiani e di 18.505 caduti austro-ungarici. Il Forte Campolongo, importante punto di osservazione e disarmato il 22 maggio 1916 durante l’avanzata della “Strafexpedition”. Forte Corbin costruito come sbarramento della Val D’Astico anch’esso occupato e disarmato durante la “Strafexpedition”.
Monte Ortigara e Cima Caldiera – Tempio sacro degli Alpini, l’Ortigara è il luogo di battaglia più conosciuto e di maggiore interesse storico dell’Altopiano; è tristemente noto per la grande quantità di soldati alpini caduti durante l’aspra battaglia del giugno 1917. Qui troviamo trincee, ruderi, lapidi commemorative.
In tutto il territorio si trovano Monumenti dedicati ai caduti, Musei storici ricchi di fotografie, racconti e cimeli.